Stavo parlando con la segretaria quella mattina. I problemi sono tanti e quotidiani, ed avere qualcuno con cui parlarne è sempre utile. Mi ha mostrato il nuovo sistema di entrata e uscita che il suo ufficio ha provveduto ad installare. Un portello basculante 20x20 in alluminio, posto a quattro centimetri da terra. Ha fatto una prova davanti a me, appoggiandosi al bordo con le mani, si è tirata su e spingendo con la testa, è passata dall'altra parte, dove sta la sua stanza di lavoro. Poi è ritornata fuori in corridoio, con la stessa facilità. E' molto agile perchè ha solo 16 centimetri, dai piedi fino alla cima della testa. Io ne ho 20, e mi muovo più lentamente. Avendo l'attaccatura delle mani proprio alle orecchie, è avvantaggiata rispetto a me che le ho più basse. Per noi senza corpo i capelli non sono una questione di poco conto. I suoi sono di un bel color rame intenso, scalati e folti, ma un po' toccano il pavimento. Io invece li tengo a caschetto, sempre ben tagliati per non tirare su la polvere. La messa in piega li gonfia, producendo un effetto vela, e quando cammino non sono spedita.
Noi senza corpo siamo ricercati dalle ditte e dagli uffici perchè siamo pensiero e azione. L'azienda deve apportare alcune ovvie modiche, come la scrivania o il telefono o l'attaccapanni, ma il tutto è disponibile nei negozi di giocattoli. Ci deve essere una porta apposta per noi, con lo stesso sistema per far uscire ed entrare i gatti da casa, non costa neanche tanto. Non c'è bisogno d'altro, nè macchinetta per il caffè, nè servizi igienici, nè sedie. Per il nostro sostentamento basta acqua zuccherata all' 1.5%. Stavamo appunto chiedendoci io e la segretaria se prendere una tazzina d'acqua insieme, quando è successo.
Se la giornata è interrotta da un evento imprevisto, è molto serio. Nella nostra condizione siamo sensibili agli eventi improvvisi. Il giorno è come la trama di un tessuto dove i fili si intrecciano ordinati, e se interviene qualcosa di traumatico, i fili si spezzano e qualcuno di essi vaga nel vuoto. Il nostro equilibrio ne resta toccato. Non avendo corpo, non siamo in grado di controbilanciare i traumi con la massa. Essere pensiero e azione significa non avere le interferenze tipiche somatiche, e questo ci rende molto apprezzati. E' una condizione privilegiata, ma ha i suoi aspetti negativi.
Quando all'improvviso è arrivata di corsa quella donna, e trafelata ci ha detto di chiamare un'ambulanza perchè una ragazza era caduta dal tetto, è stato un colpo.
La segretaria si è infilata subito dal portello basculante per andare a telefonare e chiedere i soccorsi, mentre io ho scambiato due parole con la donna. E' difficile parlare con qualcuno guardando in basso il pavimento, lo so. Al contrario io non ho problemi, guardo sempre negli occhi la persona con cui parlo, e questo tranquillizza molto.
Ho chiesto alla donna di raccontarmi l'accaduto. Aveva visto una ragazza camminare sul tetto di coppi, con degli scarponi assolutamente inadatti, molto grossi e piatti. Ad un tratto era scivolata sulle tegole, non era riuscita ad aggrapparsi al cornicione, ed era andata giù. Siamo rimaste ad aspettare l'arrivo dell'ambulanza, perchè non c'era altro da fare. La segretaria ci ha raggiunto passando svelta attraverso il portello basculante ed è rimasta a guardarci inquieta da dietro i suoi grandi occhiali con la montatura verde scuro.
Mentre si aspettava in silenzio, mi domandavo perchè andare a passeggiare sul tetto con un corpo e scarpe inadatte. Quelli che hanno corpo tendono a salire e a fare cose incongruenti, l'ho già notato. A loro piace l'alto, il panorama, il sovrastare. Penso sia una conseguenza dell'avere una massa tra la testa e i piedi. Noi che ne siamo privi, non abbiamo mai il pensiero di salire. Loro invece sono portati per le cose contraddittorie. Sto raccogliendo delle prove in tal senso, mi piace studiare i normali. Ho domandato anche a quella donna se le piaceva l' alto. Naturalmente sì, abitava al sesto e ultimo piano.
All'improvviso ho visto la trama e l'ordito di quello che era accaduto. C'era un disegno, come in un tappeto, ma nascosto tra fatti apparentemente slegati. Avevo bisogno di fare due domande alla donna.
Aveva forse visto qualcosa di artistico la sera prima? Sì, rispose, in un gelido teatrino off off. Aveva cenato dopo, molto tardi, in un posto alto, tipo soffitta o mansarda? Sì, mi disse sgranando gli occhi in basso verso di me. Ma come avevo indovinato? L'alto e la sua fenomenologia è il mio campo di ricerca. Ho una mia teoria.